Decreto Salva Casa

Decreto Salva Casa

Il Decreto Salva Casa 2024 rappresenta un'importante novità nel settore edilizio e urbanistico italiano, mirata a semplificare le normative e sbloccare il mercato immobiliare, soprattutto per quegli immobili afflitti da lievi difformità. Ecco un riassunto delle principali disposizioni e vantaggi del provvedimento.

Obiettivi del Decreto

Il Decreto Legge n. 69 del 29 maggio 2024, convertito in Legge n. 105 del 24 luglio 2024, è stato approvato per:

  • Facilitare la rigenerazione edilizia e il recupero del patrimonio immobiliare esistente.
  • Ridurre il consumo di suolo.
  • Favorire una crescita del mercato immobiliare, anche attraverso la regolarizzazione di lievi irregolarità edilizie che ostacolano la compravendita.

Non è un condono edilizio

Contrariamente ai condoni del passato, come quello del 1985, il Decreto non consente la sanatoria di abusi gravi o totali. Si tratta invece di una misura che facilita la regolarizzazione delle piccole difformità strutturali, senza richiedere il rispetto del vincolo della "doppia conformità". Questo significa che, per le difformità parziali, basta che l'opera rispetti le normative urbanistiche vigenti al momento della realizzazione o della richiesta di sanatoria.

Quali difformità possono essere sanate

Il DL Salva Casa 2024 si applica esclusivamente alle difformità di lieve entità, come:

  • Difformità formali, derivanti da incertezze interpretative delle norme.
  • Difformità interne legate a modifiche di singole unità immobiliari, non sanabili secondo la normativa attuale.
  • Difformità che non potevano essere regolarizzate a causa del requisito della doppia conformità.

Gli interventi oggetto di sanatoria devono essere stati realizzati prima del 24 maggio 2024 e certificati da un tecnico abilitato.

Come funziona la sanatoria

La procedura di sanatoria è stata semplificata, eliminando la necessità di ricostruire l’intera storia edilizia dell’immobile. I passaggi principali includono:

  1. Verifica delle difformità catastali: si richiede la visura catastale per confrontare la documentazione con lo stato effettivo dell’immobile.
  2. Pagamento di una sanzione: l’importo varia tra 1.000 e 32.000 euro, in base all'aumento di valore dell'immobile dovuto alle modifiche.
  3. Presentazione della richiesta di sanatoria: si procede con la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) e la richiesta di permesso di costruire in sanatoria.

Dopo 45 giorni, se non vi è risposta da parte delle autorità competenti, la sanatoria è considerata approvata grazie al principio del "silenzio assenso".

Abusi non sanabili

Il Decreto non consente la regolarizzazione di abusi edilizi gravi. In questi casi, continuano a valere le regole previste dal Testo Unico dell’Edilizia (DPR n. 380 del 2001).

Questo provvedimento rappresenta un'opportunità per molti proprietari di immobili, in quanto sblocca il mercato, permettendo di sanare situazioni di lieve irregolarità edilizia che fino ad oggi impedivano la vendita di immobili.

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